Si tratta di un indice introdotto nel 1941 da Paul Siple e Charles Passel, realizzato dagli stessi dopo essersi resi conto che un panno bagnato ghiacciava con tempi diversi in base alla velocità del vento. Più le raffiche antartiche erano forti, più il panno tendeva a gelare in minor tempo. E più il vento è forte, più anche gli esseri umani avvertono maggiormente il freddo esterno.
In poche parole, questo indice serve per descrivere quale sia la reale temperatura avvertita da un organismo umano in relazione alla temperatura dell'aria e alla velocità del vento.
Per definizione: L'Indice Wind Chill esprime la capacità di togliere calore al corpo umano, quindi, è una misura del tasso di calore perso dal corpo.
dati: web.fi.ibimet.cnr.it
Il punto di rugiada è la temperatura alla quale, a pressione costante, l'aria diventa satura di vapore acqueo. In meteorologia indica a che temperatura deve essere portata l'aria per condensare in rugiada, senza alcun cambiamento di pressione. L’aria contiene acqua sotto forma di vapore. Così, in ogni momento, l'aria esterna o l'aria di un locale possiede una percentuale di vapore acqueo chiamata "umidità relativa" (UR) o "grado d'umidità". Ma a secondo della propria temperatura, l'aria non può contenere più di una certa quantità d'acqua che è tanto più limitata quanto più bassa è la temperatura. Così l'aria a 20°C può contenere 14.7 g di vapore d'acqua, ma a 5°C solamente 5.4 g; viene detto che l'aria è "satura": l'UR vale 100%. La condensazione è la trasformazione in acqua di una parte del vapore contenuto in un'aria satura. Quando la temperatura si abbassa, l'aria raggiunge il suo "punto di rugiada": un'aria con un UR del 60% a 20°C raggiungerà il proprio "punto di rugiada" verso 12°C circa (UR 0%) e condenserà al di sotto di questa temperatura.
Per rappresentare graficamente la provenienza dei venti, siamo soliti servirci della cosiddetta "Rosa dei Venti". La Rosa dei Venti rappresenta l'intero giro dell'orizzonte a 360° diviso in 32 direzioni denominate Rombi ed altrettanti settori denominati Quarte: ogni Quarta ha un'ampiezza di 11° e 15'. Per indicare la provenienza del vento sono sufficienti 16 Rombi: 4 cardinali, 4 intercardinali e 8 intermedi o mezzi venti. Ai tempi della navigazione a vela, si rendeva necessaria una maggior precisione, per indicare al timoniere la prora (il Rombo) da seguire sulla bussola magnetica: la Rosa dei Venti risultava quindi ulteriormente suddivisa in Quarte, Mezze Quarte e Quartine per un’ampiezza di circa 3°.
Nel 1643 lo scienziato italiano Evangelista Torricelli scoprì il principio del barometro, costruendo quello che ora è chiamato tubo di Torricelli e individuando il vuoto torricelliano. Il celebre esperimento fu condotto da
Torricelli e Viviani. I due scienziati dimostrarono che il vuoto può esistere e che l’aria ha un peso. Evangelista Torricelli misurò la pressione atmosferica al livello del mare in un noto esperimento trovando che 1 atmosfera è pari alla pressione esercitata da una colonna di mercurio alta 760 mm. Con l’introduzione del Sistema internazionale l’unità di misura della pressione atmosferica è diventata l’ettopascal (centinaia di Pascal) il cui simbolo è hPa
L'umidità dell'aria può essere classificata in umidità assoluta, corrispondente alla quantità di vapore acqueo in grammi contenuta in un metro cubo d'aria. Più l'aria è calda, maggiore è la quantità in grammi che essa può contenere. Ecco perché nei paesi tropicali ed equatoriali o
alle nostre latitudini nei mesi estivi, le precipitazioni possono anche essere molto intense. Si distingue inoltre l'umidità specifica, che corrisponde invece alla quantità di vapore acqueo espressa in grammi contenuta in un chilogrammo di aria umida. L'umidità relativa si esprime invece in percentuale. Essa corrisponde al rapporto tra la tensione di vapore effettiva e la tensione massima moltiplicato per 100.
La temperatura è la proprietà fisica di un sistema che rende misurabili quantitativamente il "caldo" e il "freddo". I primi tentativi di misurare la sensazione di caldo o di freddo risalgono ai tempi di Galileo e dell'Accademia del Cimento. Il primo termometro ad alcool, di tipo moderno, viene attribuito tradizionalmente all'inventiva del Granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici. Ma si va affermando la convinzione che il termometro a liquido in capillare chiuso sia stato inventato da altri, e molto prima. Il termometro a mercurio viene attribuito a Gabriel Fahrenheit che introdusse nel 1714 la scala di temperature in uso ancora oggi, mentre la scala centigrada si deve a Anders Celsius nel 1742.